COMUNITÀ ENERGETICHE

Noi gestiamo tutto il processo, NON sono richiesti investimenti da parte dei partecipanti.

Gli incentivi verranno suddivisi a tutti i membri della Comunità Energetica 

sulla base dell'energia consumata 

Come funzionano le comunità energetiche rinnovabili (CER)?

L’autoconsumo è la vera innovazione delle nuove comunità energetiche, ossia quelle valorizzate dalle ultime norme in materia di energia condivisa (Decreto Milleproroghe e successivi provvedimenti). I membri della comunità energetica alimentano le proprie utenze prendendo l’energia elettrica sia dalla rete pubblica, sia dall’impianto di produzione rinnovabile condiviso. L’energia prodotta da quest’ultimo viene istantaneamente consumata dai membri della comunità; diversamente, per l’energia in surplus (prodotta in eccesso) è possibile immagazzinarla oppure cederla al GSE.

Quali elementi distinguono una comunità energetica? 

 

 

 

I membri

 

 

Persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali, autorità locali, amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore, associazioni possono unirsi eOgnuno è membro o azionista, è un cliente finale intestatario di un’utenza, di una bolletta energetica e di un codice POD.

Per le imprese private la partecipazione alla comunità energetica non deve costituire l’attività commerciale e/o industriale principale.

Tutti i membri della comunità energetica rinnovabile devono essere collegati a punti di connessione ubicati su reti elettriche sottese alla stessa cabina primaria.

 

 

L'impianto

 

 

La comunità energetica alimenta le utenze dei suoi membri attraverso uno o più impianti di produzione energetica rinnovabile, installati in prossimità delle stesse utenze che dipendono dal suo/loro funzionamento.

Gli impianti possono essere nuovi o già esistenti, potenziati o adeguati, di proprietà di uno o più membri della comunità energetica o di enti terzi. È essenziale però che la comunità energetica disponga della totale disponibilità di uso e controllo degli stessi.

Possono essere inclusi gli impianti rinnovabili costituiti prima del 15 dicembre 2021 purché in misura non superiore al 30% della potenza complessiva della comunità energetica.

Sono esclusi gli impianti ibridi.

Ai fini dell’accesso agli incentivi, gli impianti devono avere una potenza pari o inferiore a 1 MW ed essere connessi alla stessa cabina primaria su cui insistono i membri della comunità energetica. Tutti gli impianti devono essere registrati sul sistema GAUDÌ di Terna e quindi caratterizzati dal codice CENSIMP.

 

Le caratteristiche della comunità energetica

Partecipazione aperta e volontaria

Persone fisiche, imprese, associazioni, enti e autorità locali possono scegliere di aderire alla comunità energetica in forma libera e allo stesso modo di uscirne senza vincoli.

Obiettivo no profit, ma vantaggioso

Lo scopo principale della comunità energetica è fornire benefici ambientali e sociali a livello di comunità ai propri membri e alle aree locali in cui la stessa comunità opera.

 

 

 

Possibilità di immagazzinamento

L’energia elettrica prodotta dall’impianto rinnovabile può essere immagazzinata in sistemi di accumulo ed essere impiegata quando l’impianto non è in fase di produzione o per sopperire a mancanze energetiche.

Mantenimento diritti cliente finale

Pur essendo parte della comunità energetica, i membri mantengono tutti i loro diritti di cliente finale, liberi quindi anche di scegliere il proprio fornitore energetico.

 

AUTOCONSUMO COLLETTIVO

Cos’è l’autoconsumo collettivo?

 

 

L'autoconsumo collettivo permette a un gruppo di cittadini o agli abitanti dei condomini di consumare, immagazzinare e vendere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, risparmiando così sulla bolletta.

Riprendendo la direttiva RED II, nota anche come direttiva rinnovabili (2018/2001), per essere considerati autoconsumatori che agiscono collettivamente è sufficiente un gruppo di almeno due autoconsumatori. 

Il portale GSE apre ad autoconsumo collettivo e comunità energetiche

(Rinnovabili.it) – Il 18 novembre di quest’anno sono entrati in vigore gli incentivi per l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche, le due nuove configurazioni ammesse alla valorizzazione energetica rinnovabile. Fra le realtà esiste una precisa differenza. I clienti finali che producono collettivamente energia rinnovabile per il proprio consumo, con la possibilità di immagazzinarle venderla, e che si trovano nello stesso edificio o condominio sono classificati come autoconsumo collettivo. Sono invece definite comunità energetiche rinnovabili quei soggetti giuridici controllati da azionisti o membri, siano essi persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali.

Nel suo decreto, il MiSe ha stabilito le tariffe incentivanti valide per un periodo di 20 anni da applicare all’energia prodotta e condivisa. Parliamo di un premio pari a 100-110 euro per MWh. Ma per i nuovi prosumer che si dovessero imbarcare nel progetto di comunità energetica o di autoconsumo collettivo, quali sono i passi da seguire? In aiuto arriva il GSE pubblicando oggi le regole tecniche e uno spazio dedicato sul suo Portale per presentare le domande di incentivazione.

GRUPPI DI AUTOCONSUMATORI DI ENERGIA RINNOVABILE CHE AGISCONO COLLETTIVAMENTE E COMUNITÀ DI ENERGIA RINNOVABILE

Regole tecniche per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa  

Consulta il PDF del GSE

Regole Tecniche per accesso al servizio [...]
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